ANFORAH 
Rassegna di poesia, pittura,
letteratura e altro 
"L'immagine della poesia è la poesia dell'immagine"
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Solaris

Poesie di F. Boffoli e fotografie di R. Facecchia

Clouds
Clouds - Rosalba Facecchia
L'albero dell'essere
Questo allestimento è intrigante a partire dal titolo, perché richiama alla mente il profondo significato dell'arte espresso dall'omonimo film di Tarkowski. Come l'opera del celebre regista russo anche questa in esame evita di conformarsi ai linguaggi della Modernità che hanno avvilito e mortificato la storia dell'arte e preferisce adottare un approccio capace di esaltarne gli aspetti più nobili e vitali. Appare chiaro che Solaris aspiri ad esprimere convenientemente solo quanto è davvero centrale con il sentire estetico dell'uomo.
L'orientamento ideale della mostra è perciò nettamente evidente, nonostante il fatto che entrambi gli autori rifuggano dal tentativo di una comunicazione razionale delle loro idee. Essi infatti non esitano a fare a meno della mediazione del linguaggio ordinario e ricorrere ad una comunicazione diretta basata su una simbologia che è facilmente intuibile anche per chi è poco avvezzo all'interpretazione di prodotti artistici affetti da un linguaggio poco convenzionale.
Con chiarezza e coerenza Fedele Boffoli e suor Rosalba Facecchia presentano un'efficace versione di rappresentazione artistica dell'universo che come è noto ha avuto nell'antica mistica ebraica la sua tecnica espressiva più alta. Secondo quanto dice Giulio Busi nella Qabbalah visiva questa forma di arte sorse nel periodo ellenistico, allorché gli eruditi ebrei svilupparono la loro religione originaria in senso platonico. In questo contesto storico, aggiunge il ricercatore italiano, il "Dio creatore della Bibbia si trasformò in artista sommo in grado di utilizzare una scrittura invisibile per disegnare una mappa del cosmo che riempì con l'energia degli elementi". Sull'esempio del "grafismo divino" si sviluppò poi una lunga tradizione esoterica, che seppe mostrare con maestria di testi e disegni come l'architettura celeste fosse il risultato tangibile dell'azione imperscrutabile del Creatore.
Fedele Boffoli e suor Rosalba Facecchia invitano i visitatori del sito alla riscoperta di questa bella forma d'arte, che la Modernità ha colpevolmente fatto dimenticare, suscitando la giusta attenzione per quanto è stato essenziale alla costituzione dell'antica visione ebraica del mondo. La mostra persegue questo intento con una tale magnificenza d'immagini e originalità di testi da indurre a credere che abbia validamente rinnovato le tecniche compositive degli antichi manuali di contemplazione. Sebbene infatti sia strutturata in modo simile alle antiche tavole cabbaliste, essa vanta modi d'espressione totalmente nuovi, senza però contraddire un approccio artistico ispirato al rispetto della tradizione.
Dallo stretto rapporto esistente tra immagini poetiche e quelle fotografiche nascono inaspettate analogie, che portano in punta di piedi sulle tracce del sacro. Come una grande rêverie esse consentono l'accesso ad un mondo di primitiva bellezza dove, direbbe Gaston Bachelard se accettasse di estendere la sua poetica fino a toccare il merito di questo discorso, risiede la "memoria cosmica dello spirito". Il "bambino permanente" che dimora in ognuno ora pronto ad una nuova stagione di vita risalendo oltre la corrente fluida del tempo: un sogno ad occhi aperti riporta come per incanto a un'oasi lontana, a un "giardino perduto" popolato da ricordi puri senza tempo. Occhi stupiti rispecchiano una notte sognata, in cui il mondo traspare in "controluce" (L'albero della luce) alla pari di un almanacco illustrato.
Nascono così le immagini-mnemoniche di Solaris, che richiamano un centro intorno al quale ruota tutto il suo significato dell'opera. Le due sezioni della mostra trovano infatti piena corrispondenza nelle immagini del sole, che irradia l'arte alla stessa maniera in cui la luce "irradia l'Inesprimibile" (Origine). Attraverso arditi sentieri poetici Fedele Boffoli ricapitola "in un sol atto" (Fu luce) la storia ancestrale del tutto, traducendo in versi ciò che suor Rosalba Facecchia ha espresso con splendide fotografie. Le opere dell'artista brindisina dalle incredibili intensità cromatiche richiamano alla memoria immagini viste in un tempo originario. Impresse nello spirito con caratteri indefinibili tornano ora a vibrare con l'energia di una stella nascente, simulando il suono del movimento degli astri che Karl Heinz Stockhausen ha composto con Erste Stunde. Una serie puntiforme di note accompagnano una trasformazione delle cose dall'attimo all'eterno.

Walter Curini

E’ molto calzante, per presentare questa mostra fotografica di suor Rosalba Facecchia A.S.C. (adoratrice del Sangue di Cristo), la metafora tarkovskiana del pianeta Solaris dove ogni speranza e intima attesa possono diventare (anzi direi - già sono) visioni reali e attuali della vita.
Come meglio raccontare la Bellezza e la Purezza dell’Arte se non con delle immagini come queste, vive di una creatività così eloquente ed attiva.
Suor Rosalba è artista, poiché contempla il mistero del creato, non già perché dipinge e fa fotografie.
Quale offerta di vita spirituale poteva risultare più gradita se non donare agli altri la propria vista interiore, riflessa nella straordinaria e divina opera della natura.
Per quanto mi attiene, invece, ho provato a trasporre in versi le forti suggestioni emanate dalle presenti icone naturali sperando, con molta modestia, di aver colto nel segno.
Fedele Boffoli

Rosalba Facecchia

Facecchia
Suor Rosalba Facecchia
Rosalba Facecchia nasce a Mesagne (BR) nel 1951; dal 1974 è suora Adoratrice del Sangue di Cristo. Ha conseguito la Maturità Artistica, l’Abilitazione all’Insegnamento e il Magistero in Scienze Religiose; ha insegnato - a lungo - come docente di Educazione Artistica e Religione (Scuole Medie, Primarie...) in Italia (Preziosissimo Sangue e Don Milani, Bari) e, quale missionaria in Argentina (Bachillerado Mercantil di Villa Bosch, Buenos Aires) dove ha anche frequentato corsi di Logoterapia (Victor Frankl) e Dottrina Sociale della Chiesa (U.C.A). Da molti anni dipinge e fa fotografie Dal dicembre del 2004 condivide con gli artisti della webgalleria di arte e poesia Anforà (F. Boffoli, F. Mignacca, M. Semeraro...), un significativo percorso di collaborazione (consistente sulla meditazione, creazione e presentazione di opere artistiche e letterarie sui temi universali dell’arte) che la vede - attualmente - impegnata in concomitanza dei suoi altri ruoli istituzionali.
Sue opere anche in:
Premio Internazionale Trieste Poesia
E-mail: rosalba.face@libero.it.

Fedele Boffoli

Fedele Boffoli
Fedele Boffoli
Fedele Boffoli, pittore e poeta, nato a Bari nel 1964, vive a Trieste dal 1985; al suo attivo numerose mostre personali e molteplici pubblicazioni su vari temi. Autore e promotore di manifesti e progetti culturali dirige, attualmente, la webgalleria d’arte e poesia Anforah. Sue raccolte di opere (immagini e testi) sono presenti ai siti:
- www.ArtePensiero.it
- Anforah (Poièsi, Chrònos, Solaris, Il Resto, Meditation, Oasi, Il Resto e la Memoria del Viaggio, Natura e Cultura, Barcolandia, Città d'argilla, Viaggio in Egitto, Maremetamare, Il Tango dell'Onda, La nave Argo...)
E-mail: info@fedeleboffoli.it
Via Flavia, 70 - 34124 Trieste
Tel. 338-2246495.

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