ANFORAH 
Rassegna di poesia, pittura,
letteratura e altro 
"L'immagine della poesia è la poesia dell'immagine"
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Il Sole della Luna
Poesie di F. Boffoli - Illustrazioni di P.A. Cabas

Coincidenza degli opposti
(dalla prefazione al libro "Il sole della luna")

Fedele Boffoli
Ogni cosa ha in sè il suo reciproco; a questa condizione essenziale non si sottrae certo la Luna (astro notturno per eccellenza, simbolo creativo - riflessivo e materno - dell'archetipo femminile, celebrato fin dai primordi nel mito e nell'immaginario collettivo) che evoca, di rimando, il Sole (modello propositivo maschile, attivo e affermativo). Nelle loro nozze immaginali (così ben rappresentate da alcune meravigliose immagini dell'Alchimia) si evince eloquentemente il mistero della vita. Il Sole della Luna è il canto poetico, in versi, del Giorno attraverso la Notte, visto e vissuto mediante i filtri della poesia e dell'esperienza della vita di un singolo (resa disponibile - per la particolare occasione - al confronto).

Fedele Boffoli

Due di Uno

Fedele Boffoli
Sole e luna, due metà che si appartengono per formare un intero. Sole giorno e coscienza, luna notte ed inconscio, vita istintuale, inizio del tempo circolare e ritorno ultimo al buio generante nuove forme che la luna anticipa nel suo mondo onirico.
La poesia di F. Boffoli sa altalenare tra i due opposti, per trovare la linea mediana della parola ispirata, l'equidistanza armonica che fa del suo verso un tormento temporaneo e meditato, un dolore e un sentimento portati verso l'alto, in un anelito di felicità e di eternità intraviste e fermate in una farfalla di vita breve, in un fiore, nelle veglie al tenue colore argenteo lunare. Egli si sente mille anni vivo, simile a un ulivo delle terre del Sud, nell'eternità catturata dal pensiero creativo.
In questa sospensione della malinconia, in questa macerazione che coltiva e guarda negli occhi l'assenza, (assenza di affetti perduti, non solo, assenza di senso nell'attimo delle intime lacerazioni rivelate con la sincerità dell'insonne) e la vive, e la palpa direi, e la digerisce con ritmo elegante che è già una consolazione, trova spazio la grafica pensosa di Paride Alessandro Cabas, già collaboratore del poeta in passato, e "voce visiva", narrante, di fiabe che Boffoli ha tratto dalla sua bisaccia di avventure e visioni. Un duo affiatato e convincente, questo, di artisti che si specchiano vicendevolmente per restituire, ciascuno nel suo territorio, il tema che li accomuna.
Fra le cento liriche della silloge che Boffoli propone, Cabas ha privilegiato la tematica del tempo, mostrandoci ripetutamente la sua ingannevole sostanza nella clessidra di sabbia, nello scorrere di istanti che rimandano al senso della mano che regge lo strumento. Istanti perduti se lasciati a se stessi, sembra suggerire il pittore con segni neri addolciti da un sentimento calmierato dalla luce di Artemide, conoscitrice degli anfratti animici, del futuro che sboccerà. Il poeta dal canto suo scavalca gli istanti dello spleen, infondendo in essi inesausta vitalità, la sua forza nonostante sia buio, nel notturno struggente in attesa del sole. Di un Io che si sa ed è saputo, collegato alla natura partecipe, al nostro umano viaggiare e sperare.
Cabas ci regala figure allusive e precise nel loro apparire sognante, stagliate contro un nero di fondo, scelto ad affermare l'inconoscibile segreto che sottende il Tutto. Nero rassicurante, poichè insieme ai versi esso dice che la notte, con tutte le sue implicazioni metaforiche, è complice e amica.

Graziella Atzori

Effetto notte
(dalla postfazione al libro "Il sole della luna")

Fedele Boffoli
La notte, signora indiscussa di sogni dorati o tormentosi, di incoscienza o di coscienza riparatrice, madre gravida di pensieri e creazioni, di illuminazioni germogliate improvvisamente dal buio, è protagonista di questa silloge melanconica di un giovane (giovane allora, ventisettenne, al tempo della stesura di numerose, notturne elucubrazioni), pensatore e poeta, dal carattere, direbbe Aristotele, saturnino e atrabiliare (sull'atrabiliare vedi Aristotele, La "melanconia" dell'uomo di genio, ed. Il melangolo).
Nuovo Pierrot che sospira alla luna, capace di coglierne le parole segrete, di strapparle un bacio, e di dormire quietamente in un giaciglio di petali, Boffoli ripercorre in modo originale il cammino di quanti, e sono tanti, hanno amato la dark lady Nyx, la notte appunto. Nyx, dea figlia del Caos, genera fra gli altri Etere, lo spazio, nonchè Moros, la sorte, Momo, il sarcasmo, Nemesi, la vendetta intesa come giustizia occulta ed implacabile, ma partorisce pure le Esperidi, fanciulle della sera, Ghera, la vecchiaia, e Filote, la tenerezza. Fra le diverse modulazioni della sua poetica, si addicono e si riscontrano nell'autore de Il Sole della Luna quelle legate al trascorrere, all'impermanenza del tempo, alla persistenza dell'umano nucleo vitale senziente (Sono mille anni vivo), all'infinito spazio che tutto contiene e pacifica (In questa risonanza / non odo che fronde di spazio / - Onde di Universo.), dando all'insieme una pregevole connotazione filosofica. Le meditazioni fluiscono con leggerezza ed accorata tenerezza (Il tenero germoglio del mio cuore è arido ormai).
Lo spleen caro a Baudelaire, pur a tratti intenso, non sopravanza mai una visione superiore di destino provvido, non cancella volizione e speranza. Le stelle, assidue compagne amiche di Lorca - per citare un estensore di liriche prediletto da Boffoli - sono anche qui testimoni di solitudini e scacchi, sono anche qui presenze ineludibili, ma sempre in grado di additare una sorte finale di immutata pace. Esse divengono complici dell'altalena ambivalente di gioia e dolore, come nell'elegante poesia n. 20. In esso scopriamo l'accettazione sapiente dell'eterna guerra eraclitea fra gli opposti: La stella madre e la stella figlia / si sono adagiate nel cielo. / La mia gioia e il mio dolore / sono madre e figlia / in questa sera d'estate. - Nel verso la gioia precede il dolore, la gioia è dunque madre di sofferenza. L'illusione onirica anche ricorrente nei testi di una secchezza lirica ancor più suadente in quanto secca, non cancella la verità della costante commistione psichica che ci agita e assorbe. Ma nulla vi è di agitato nelle righe che scorrono alla vista e alla lettura con crescente interesse e stupore, bensì troviamo in esse la pacatezza di un vecchio (stanco di vivere / - vecchio e canuto - / ho pianto.), unita alle corse notturne in automobile, alla musica compagna di solitudine e all'ansia di vivere bruciata in mille sigarette, tipicamente giovane, quasi adolescenziale. Invece il discorso si fa grave, decisamente maturo nella certezza di essere alla fin fine, fisicamente, null'altro che cenere e fumo, come un mozzicone di esistenza al capolinea: ho esalato l'ultimo respiro / dal mozzicone / della sigaretta accesa / ed ho sbuffato / nella notte / una nuvola / di fumo / AL VENTO. -
Tanto forte è il richiamo e il rimpianto verso un altro mondo, sentito e presagito come vera Patria - mondo che la notte schiude e rivela ai suoi devoti - che l'artista non può fare a meno di invocare: "SIGNORE FA CHE IL CAMMINO SIA LIEVE E VELOCE" / ho voglia di tornare lassù. Versi di inequivocabile reminiscenza platonica e gnostica. Versi di commozione romantica e, con stile decisamente rinnovato, di sapore foscoliano. Rivelano il tormento e l'estasi, lo Sturm und Drang di una nuova, auguriamoci, stagione ricca di ideali, attualmente davvero sepolti, per i quali ci si possa spendere con la generosità di una perenne giovinezza interiore. Ogni vero poeta diviene suo malgrado profeta, anticipando le passioni, i bisogni, le finalità del mondo a lui contemporaneo in fermento. Qui Boffoli rappresenta un futuro auspicabile, e sebbene il suo accento notturno sia estremizzato dall'insonnia e dalla visionarietà, bisogna dargli ragione: la società post-moderna mercificata e "cosata" a livello globale non sembra un habitat vivibile, nè desiderabile, nè per i nuovi poveri e neppure per l'animo degli artisti. Viene confacente citare una breve e drammatica lirica di Pasolini: In questo mondo colpevole, che solo compra e disprezza, / il più colpevole son io, inaridito dall'amarezza. (sta in La religione del mio tempo) e un'altra chiosa altrettanto significativa del grande poeta friulano recita: ...per colpa anche di questo nostro mondo umano, / che ai poveri toglie il pane, ai poeti la pace. (Pasolini, ivi).
La notte può essere senza pace. Senza amore. Così anche per il Nostro. La componente amorosa è viva soprattutto nell'assenza, la donna si intuisce dolorosamente perduta. Con pudore efficace "lei" è disegnata attraverso una metafora, il corpo della mia chitarra, ed anche la luna viene a simbolizzare l'altra metà del cielo, con materna complicità, infantile gioco, talvolta con sarcastica canzonatura. Se le disperazioni amorose di Neruda fiammeggiano di desiderio, le poesie de Il Sole della Luna, più discrete e oscure velano il vissuto lasciandolo nel mistero, dicendo soltanto un minimo che poeticamente è tanto e si struggono di nostalgia: e... manca una carezza / e...la tua mano schietta. / Manca un quarto di luna stanotte / e... mi manca la voce nella gola... Nulla può essere aggiunto, nulla è mancante, sebbene il letto sia freddo e si affacci la nudità della penuria, senza divenire acida recriminazione o invettiva, piuttosto conservando una signorilità dei sentimenti più che dolce: Tra le carezze mai ricevute mi sarei volentieri / perso.
Ancora da sottolineare il senso panico diffuso. La partecipazione cosmica si appalesa nella fusione con gli elementi e le cose, attraverso similitudini e appartenenze. Il demiurgo poeta è pure creatura, parente di una farfalla, di un baco, di un grillo di città, di un trifoglio, di un agnello, di un orso, di foglie sbattute dal vento, di una rosa, e di girovaghi, di Robin Hood e Robinson Crusoe, con fraterna adesione al tangibile e al fantastico, ai tuoni e alla pioggia, com'è abituale all'animismo fanciullo dell'uomo primordiale, resuscitato dalla poesia. E con accenti di innocenza ritrovata nella notte purificatrice.
L'io, nel suo valore e nella spiritualità, non scompare ma ingloba il mondo in un abbraccio mistico con il grande oceano, visto con l'occhio chiaroveggente: Un attimo è durato. / O forse eternità. / Poi con lo sguardo / ho fulminato una stella / nel cielo / ...tra le sbarre e il cancelletto. / E... unito a te / in cui vivo e mi confondo / GRANDE OCEANO / ho riposato. È l'oceano-tutto, l'Essere, di cui Leopardi ha conoscenza, di cui la mistica ebraica addita l'infinità, En sof, infinito, di cui il finito oceano visibile è rivelazione sufficiente e convincente specchio, parlante al cuore ed alla nostra limitata, finita e tarda ragione. [...] .

Graziella Atzori
Graziella Atzori
Graziella Atzori
Graziella Atzori è nata in Sardegna; vive - attualmente - a Trieste dove ha conseguito la laurea in filosofia dedicandosi al giornalismo, alla critica (letteraria e d'arte) ed alla scrittura creativa.
Ha lavorato - in passato - presso il quotidiano Il Piccolo e la sede Rai di Trieste.
Ha pubblicato romanzi poesie e fiabe; è presente in varie raccolte di antologie poetiche edite a Trieste, Roma, Toscana ed ha curato alcuni libri di poesia per diversi editori.
Dall'anno 2000 si dedica alle arti visive (pittura, arte digitale, ecc.) partecipando a frequenti mostre in Italia ed all'estero.
Dal 2006 partecipa ai lavori interdisciplinari della webgalleria d'arte e poesia Anforah.


Graziella Atzori
via delle Ginestre, 9
34 135 - Trieste
tel. 040-422000.

gra.atzori@tele2.it
Fedele Boffoli
Fedele Boffoli
Fedele Boffoli (nato a Bari il 3.1.64), vive a Trieste dal 1985, ha dedicato gran parte della propria vita all'Arte.
Musica - Ha suonato come autodidatta (chitarra e tastiere) e composto brani inediti di melodie e testi.
Danza - Ha frequentato i corsi di Tango argentino e messo in scena - quale ideatore - con il maestro Ubaldo Sincovich, lo spettacolo di teatro-poesia-ballo "Il Tango dell'Onda" (tratto da una sua raccolta poetica omonima - 2006).
Attività poetica e Letteraria - Collabora stabilmente con i mensili culturali Euroarte di Lecce e L'Attualità di Roma. Ha pubblicato: varie raccolte di poesie (Webgalleria Anforah: Poièsi, Chrònos, Il sole della Luna - 2003/2008; Ed. Anforah-Il Murice: Il Resto con W. Curini e F. Naglein - 2003, Il Tango dell'Onda con P.A. Cabas e F. Mignacca - 2006); favole illustrate con P.A. Cabas (Ed. Anforah - Il Murice: Barcolandia - 2003, Le Storie dell'Onda - 2006); racconti brevi (inediti: I Racconti del Caffè Tommaseo); saggi (Ed. Anforah, come curatore, vari autori - 2007: La Via, in risposta alla lettera di Giovanni Paolo II agli artisti); cataloghi d'arte (Mito, Metafora e simbolo, con M. Rovereti e A. Bazzani - 2006).
Fotografia - ha più volte presentato le proprie gigantografie fotografiche e fotopitture in gallerie d'arte e sul Web; ha posato come modello per un corso fotografico sul chiaroscuro. Pittura - Ha esposto in numerose mostre personali e collettive (spazi prestigiosi, gallerie e fiere d'arte) in importanti città italiane (Bari, Cesena, Padova, Parma, Pordenone, Roma, Torino, Trieste, Udine...); ha partecipato a concorsi ed entrato in giurie; è presente su annuari, cataloghi d'arte e riviste specializzate del settore (Acca, Artecultura, Arte Mondadori, Arte Padova, Arte Pordenone, Bohemien, Catalogo dell'Arte Moderna Mondadori, Euroarte...); è recensito dalla critica (A. Bazzani, E. Di Vita, G. Mansueto, F. Mignacca, F. Monduzzi, M. Morva, F. Russo, V. Sutto, M.B. Tolusso...).
Illustrazione - Ha illustrato: il libro "Barriere" di E. Fidemi (Ed. L'Autore Libri di Firenze - 1999); le versioni originali e inedite di Barcolandia, Vento e Vele, I Racconti del Caffè Tommaseo. Nuovi strumenti espressivi - E' ideatore-autore di: "Fototeatro Didascalico" (performance - sintesi circolare di teatro, fotografia e didascalia - 1998); Alchemical Dress Painting (pittura alchemica su abito indossato - 1998).
Moda - Ha creato lo stile per la linea dei gadgets del Movimento Arte Intuitiva (abiti, felpe, magliette, borse, tappetini per mouse, quaderni di poesia e immagine...).
Conduzione di gruppi e promozioni culturali - E' fondatore del Cenacolo Arte Intuitiva (1997), poi divenuto Movimento A.I. (...Presidente fino al dicembre 2001), e autore del manifesto programmatico del gruppo. Cofondatore di: Gruppo "T"Tradizione (arti e studi dottrinali - 2002); Webgalleria d'arte Anforah (www.anforah.altervista.org) per il recupero del significato dell'Arte e la promozione dei nuovi talenti artistici - 2003.
Regia - Ha curato l'esecuzione di centinaia di manifestazioni interdisciplinari in un suo programma formativo dal titolo Culturspazio Spettacolo (modalità interattiva media tra spettacolo di intrattenimento culturale e laboratorio interdisciplinare di arti applicate - 1997/2001).
Didattica e programmi formativi - Ha realizzato: progetti interdisciplinari di apprendimento multilivello attraverso le arti visive e letterarie (Il Gioco dell'Onda, Maremetamare, La Via..., Sex: l'arte dei Fiori - 2000/2008); più interventi in scuole di vario grado (Don Milani/Bari, Giochi delle Stelle/Trieste, Marinoni/Udine, Pino Pascali/Bari... - 2000/2006).
Notizie del suo lavoro (e sue mail) sono state pubblicate da quotidiani, periodici di stampa, emittenti radiofoniche e televisive locali e nazionali (Avvenire, Barisera, Corriere della Sera, Gazzetta del Sud, Il Corriere del Mezzogiorno, Il Friuli, Il Giornale, Il Messaggero Veneto di Udine e Pordenone, II Manifesto, Il Quotidiano del Friuli, Il Quotidiano di Bari, Il Gazzettino di Pordenone, Il Piccolo, Il Resto del Carlino di Forlì, In Città di Trieste, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Padania, La Repubblica di Bari, La Repubblica.it, La Stampa di Torino, La Voce di Romagna/Cesena, Liberazione.it, Lo Specchio/La Stampa, Puglia, Radio Capodistria, Radiorai, Raitre, Telefriuli, Telequattro, Torinosette...- 1997/2008).
Opere in:
www.artepensiero.it, Anforah (Poièsi, Chrònos, Solaris, Il Resto, Meditation, Oasi, Il Resto e la Memoria del Viaggio, Natura e Cultura, Barcolandia, Città d'argilla, Viaggio in Egitto, Maremetamare, Il Tango dell'Onda, La nave Argo: Mito Metafora e Simbolo, La Via..., L'Arte dei Fiori)
Studio-abitazione dell'artista:
via Flavia 70 - 34 148 Trieste, cel. 338-2246495;
E-mail: info@fedeleboffoli.it

Paride Alessandro Cabas
Cabas
Paride Alessandro Cabas (illustratore e autore di favole), nato a Gorizia nel 1967, vive e lavora in Friuli Venezia Giulia.
Ha pubblicato le mirabolanti Storie del Daù, enigmatica e leggendaria creatura dei boschi (2003 - Ed. Progetto Cultura). Ha illustrato: favole (Barcolandia, Vento e Vele, Onda, Vele nel Vento, Eroe per sempre, Le Storie dell'Onda, - Edizioni Anforah 2005/2008 - inserite in percorsi creativi per scuole di vario grado); raccolte poetiche di Fedele Boffoli (Il Tango dell'Onda, Il Sole della Luna).
Dal 2003 collabora attivamente ai lavori interdisciplinari della webgalleria Anforah per il recupero del significato dell'Arte e la promozione dei giovani talenti artistici.
Appassionato di vela vanta al suo attivo numerose partecipazioni a regate internazionali. Suoi lavori sono in mostra alle pagine Web:
Le Storie del Daù, Barcolandia, MareMetaMare, Il Tango dell'Onda, Il Daù

Tel. 347-9710797.
E-mail: pacabas@yahoo.it

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