ANFORAH 
Rassegna di poesia, pittura,
letteratura e altro 
"L'immagine della poesia è la poesia dell'immagine"
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Magreb
Omaggio a Tahar Ben Jelloun

Premiazione
A. Davoli premia Tahar Ben Jelloun in occasione
del Festival Internazionale Trieste Poesia 2006
La presente mostra (dedicata allo scrittore-poeta Tahar Ben Jelloun) è inserita nelle manifestazioni del IX Festival Internazionale di Poesia organizzato dal Club Anthares e da Franco Puzzo Editore di Trieste.

Sembra di udire il richiamo del muezzin mentre si contemplano i geniali affreschi-fotopittorici di Magreb ad opera di Alfredo Davoli; come pure osservando tali immagini cessano i pregiudizi criticisti che avrebbero la pretesa di giudicare i linguaggi espressivi visti singolarmente in quanto tali.
L'autore di Magreb viandante-artista (numerosi i suoi viaggi come le sue esperienze d'arte) fonde, in simultaneo, tecniche artistiche storicamente a sé stanti (disegno, pittura, fotografia ecc.) rielaborandole (al computer) in una entusiasmante espressione di novità e creatività poetica.
Per il nostro autore è fondamentale la libertà espressiva che si ridetermina nel tempo, con forme sempre nuove, secondo universalità e centralità di temi e significati immutati da sempre.
Tale strategia creativa (che non comprende manierismi ed eccessive leccature) evita all'osservatore il rischio di arrestarsi ad una lettura superficiale dell'opera in cui i medesimi modelli esecutivi potrebbero prevalere se non, peggio, annullare il senso stesso del fatto creativo.
Assistiamo in questa mostra alla bellezza di un Nord Africa estremamente solare e mediterraneo con grande impatto di luce e colore (prevalgono i gialli, i marroni, gli ocra).
Siamo di fronte a meravigliosi e stilizzati panorami dove tra oasi palme e sabbie del deserto non mancano i trasognati cammelli e cammellieri in viaggio su evanescenti vie di percorrenza.
Ricorrono nei quadri di Davoli i poetici orizzonti, le tipiche architetture magrebine con minareti, cupole e affascinanti fortilizi ricchi di storia; come anche non mancano i dedali della casba in cui misteriose donne velate sembrano attirare all'interno delle opere.
Spesso le immagini si sovrappongono, creano delle ombre, sembrano scontornarsi per poi ricomporsi a chiazze appena abbozzate, quasi vittime dell'annullo di densi tratteggi a pastello e matita.
In Magreb si procede, in equilibrio, sul filo di una continua mediazione tra sensi e strumenti di percezione reciproci per affermare una sintesi (o terza via di consapevolezza), appunto media come la stupenda e simbolica luna ritratta in un'opera della rassegna.

Fedele Boffoli

Di cielo e sabbia

Inaugurazione
Tahar Ben Jelloun all'inaugurazione della
mostra "Magreb" con A. Davoli e F. Boffoli
E' tutto un mondo da scoprire, questo dell'artista Alfredo Davoli, racchiuso in dieci opere di fotografia elaborata al computer, opere esposte nel dicembre 2006 presso la libreria In Der Tat di Trieste.
La mostra, intitolata Maghreb, prende spunto dai viaggi compiuti negli anni trascorsi dall'autore, desideroso di sperimentare, fotografare e ricreare altre geografie, altri orizzonti, più ampi degli usuali e non solo fisici.
Ed ecco che il suo sguardo si posa con rispettosa indagine, pathos e romantica partecipazione su luoghi di cielo e sabbia, sopra infiniti deserti africani magici e misteriosi, divenuti paesaggi dell'anima, intimi percorsi e metafore di una via conoscitiva: è svelamento di sé riflesso nel paesaggio.
Il lavorio interiore dell'artista si sposa qui felicemente con le sue capacità elaborative tecniche e fantastiche. Egli non si accontenta di fotografare ma rielabora il mondo sahariano e trasforma la fotografia al computer, sovrappone immagini in un gioco allusivo, le ritaglia o le dilata, presentandole come in un sogno, nebulose o surreali, irriconoscibili, stimolando la tensione verso la scoperta. Ridisegna, inventa sapientemente con la penna elettronica, mette in luce particolari essenziali o nasconde quanto ai suoi occhi appare inutile.
Oppure tinge di un colore inventato ciò che la sua mente percepisce come assolutamente importante ed essenziale, troppo sublime per essere detto, mostrato nel modo abituale.
La vastità, la notte o il giorno di un giallo abbacinato per esempio non hanno bisogno di figure, basta l'atmosfera cromatica a ben rappresentare; il cielo erompe ovunque, tra residui di case, oltre i profili di minareti e cupole, quasi a trafiggerci di azzurro, a immalinconirci di dark blu o a consolarci con un rosa da favola.
Il contorno di una donna velata in un quadro - perché di autentici quadri si tratta - restituisce il sentimento integro forte dell'eterno femminino; essa campeggia in primo piano su uno sfondo esotico che le serve da appoggio.
Spesso i palmizi lussureggianti o appena accennati alludono alla serenità e alla pace dell'ombra, alla munificenza della natura madre che Davoli addita con affetto e discrezione.
I fortilizi color sabbia, intravisti, i villaggi fantasma stanno lì inamovibili a dirci di loro, di popoli fratelli nobili e dignitosi, popoli della siccità e della fede ardente, del calore insopportabile e della sabbia accecante, della privazione, della pazienza, della solitudine sotto una luna gigantesca che maternamente veglia sui destini dei dimenticati...
Davoli possiede il dono di rievocare con poesia visiva queste realtà di sfibrato patire, autentico gioire nella contemplazione estetica e certamente nella solidarietà. Conosce da vicino la verità di bimbi indigenti dallo sguardo brillante, più innocente del nostro; conosce la bellezza del sud del mondo, dove è ancora possibile vivere in osmosi con la terra, sentire la sua forza, la nostra dipendenza sacra dalla divina energia ctonia plasmatrice. Ci restituisce intatte tante emozioni, illumina l'ombra inconscia del nostro rimosso, perché l'Africa siamo noi, noi il deserto senza acqua psichica nei giorni anafettivi, noi il deserto delle alienazioni dell'occidente troppo sazio.
E non è cosa da poco.

Graziella Atzori

Le opere

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Fedele Boffoli
Fedele Boffoli
Fedele Boffoli pittore e poeta, nato a Bari nel 1964, vive a Trieste dal 1985; al suo attivo numerose mostre personali e molteplici pubblicazioni su vari temi.
Autore e promotore di manifesti e progetti culturali dirige, attualmente, la webgalleria d’arte e poesia Anforah.
Sue raccolte di opere (immagini e testi) sono presenti ai siti:
www.ArtePensiero.it
anforah.altervista.org, (Poièsi - Chrònos - Solaris - Il Resto - Meditation - Oasi - Il Resto e La Memoria del Viaggio - Natura e Cultura - Barcolandia - Città d'argilla - Viaggio in Egitto – Maremetamare - Il Tango dell’Onda).

Alfredo Davoli
Alfredo Davoli
Vive e lavora a Trieste.
La sua attività artistica comincia, a 18 anni, nel 1974 quando inizia a dipingere opere ispirate ai suoi maestri preferiti quali De Chirico, Dalì e Magritte.
Dopo qualche tempo abbandona tele e pennelli per dedicarsi alla fotografia, apprendendo le tecniche di sviluppo e stampa in bianco e nero e riscotendo successi, anche esteri, con oltre 70 premi. Negli anni 1986-87, riveste la carica di delegato provinciale dell'ANAF (Associazione Nazionale Arti Fotografiche); promuove attività artistiche ed espositive partecipando a qualificate Giurie per concorsi regionali e nazionali.
Ultimamente si avvicina al computer elaborando, con potenti software, le sue fotografie d'arte.
Al suo attivo una ventina di mostre personali in molte città italiane e numerose partecipazioni a collettive. Sue opere sono conservate nella fototeca dell'Associazione Culturale Brasile-Italia a Recife (Brasile).
Di recente ha esposto al "Quinto Salone Internazionale dell'Arte digitale" nella città dell'Havana a Cuba. Molte sue immagini sono state pubblicate su riviste specializzate di settore come: Photo Italia, Fotografare, Fotopratica, Reflex, Irisfoto, Fotocomputer e Computer arts. Nel 2005 inizia a collaborare con gli artisti della Community Anforah, per il recupero del significato dell'arte e la promozione dei nuovi talenti artistici.
Sue opere in:
- Anforah - Natura e cultura
- Anforah - Il Resto e La Memoria del Viaggio
- www.alfredodavoli.org
E-mail: alfredo.davoli@hotmail.it

Informazioni sul Festival Trieste Poesia di Trieste:

- Anforah/Festival Triste Poesia
E-mail: fpe@spin.it, fpe.trieste@virgilio.it
Per richiedere i libri del Premio:
FRANCO PUZZO EDITORE srl
Piazza Carlo Alberto, 9 - 34123 Trieste;
Tel 040-307910, Fax 040 307914;
E-mail: info@fedeleboffoli.it